mercoledì 17 dicembre 2008

per tutto c'è un motivo

vorrei lasciare un preambolo, una giustificazione: dopo che ho fatto il primo compitino son venuta a sapere che questi avevano una lunghezza massima di 200 parole, ed io mi son sbizzarrita a lungo nel primo esercizio.. non avevo visto l'avviso comunque, lo giuro! Ed inoltre prof, c'è il fatto che io quando comincio a parlare o a scrivere che sia non mi fermo più perché mi diverto, mi piace rileggere quello che mi passa per la testa, il modo in cui lo dico, il tono che assumo, mi sembra di vedermi da fuori, penso a come posso sembrare agli altri, come mi immaginano, ad esempio in questo caso, chi legge i miei post senza conoscermi: dovranno darmi un volto, un'espressione, ancor peggio una personalità (nessuno, a parte lei. In oltre quelli che mi conoscono sono del tutto disinteressati a questo blog, ancora di più a leggere quello che scrivo ed anzi mi sfottono..)! Oltretutto sono ossessionata dalla punteggiatura, mi sembra sempre che non renda, che non siano abbastanza i segni convenzionali da usare per scriver bene: fosse per me introdurrei un segno intermedio fra la virgola ed il punto. Che non spezzi troppo i discorsi ma che al contempo dia la pausa necessaria alla discussione, ed eliminerei il punto e virgola che in tutti questi anni di scuola non ho mai capito come funziona, tipo il fuorigioco nel calcio, anche questo mi lascia perplessa.. :-) !
Tornando a noi, appresa la sconvolgente notizia dei compitini, ho provato a contenermi, e giuro che mi sforzerò da qui ai compitini a venire, ma non so quanto poter contare sulle mie capacità restrittive. Se non ricordo male mi sa che anche nel quinto compitino ho sgarrato di nuovo..   
Bene, ora che "ho messo le mani avanti", come si suol dire, mi sento meno in colpa nei confronti di chi, poveraccio, impazzisce  e conta e riconta, e cancella e riaggiunge frasi a parole, parole a frasi per stare nello spazio massimo consentito. 
Grazie a chi mi capisce!

lunedì 8 dicembre 2008

assignament 5

Facebook? No grazie!, quando rispondo così tutti i miei amici/e cominciano con i soliti discorsi: te sei sempre la solita sessantottina che boicotta il progresso e l'innovazione.. bla, bla.
Tranquilli, non sono un'antiprogressista, studio medicina cavolo, come potrei?! 
Facebook non mi piace, non posso pensare di essere on line con i miei amici a spulciare foto.. ma scusate, i pub non sono più di moda?? Ok,ok dite voi: "è un modo per riallacciare i rapporti con persone perse di vista da anni", dico io: "ci sarà un motivo se nessuno prima di facebook aveva sentito l'esigenza di non riallacciare i rapporti???". Oltre tutto più che on line, facebook è off line! Star chiusi in casa a far test, a cercare amici virtuali solo per averne di più e sempre di più, dove conta non la qualità ma solamente la quantità di persone adepte, magari conosciute appena oppure odiate oppure a voi totalmente indifferenti, tipo l'amica zitta delle elementari, grassoccia e derisa da tutti, che sta fra i vostri contatti a far numero insieme a quella pottina falsa e arrivista, che non avete mai potuto sopportare, ma con la quale vi guardate le foto. 
Io non sono iscritta, ma siccome la privacy è un concetto totalmente effimero, che serve solo a rallentare le attese, eterne e femminili (direi), della burocrazia; le mie amiche hanno messo foto in cui compaio anch'io... grazie, amiche! Chi vi ha autorizzato?? E poi, perché nella maggior parte son venuta male? Va be, qui si fa per ridere.. 
Sì, preferisco uscire, coccolarmi fra quelle cinque persone che conosco e guardare foto cartacee.. penso che anche il digitale sia deleterio, qualità pessima.. Ma questa è un'altra storia!

per saperne di più:
qui si trova anche un articolo pubblicato su "The Guardian" che tratta gli aspetti negativi dei social network in generale.

sabato 6 dicembre 2008

assignament 4

Questo è sicuramente il compitino più divertente ed interessante: dovevo giocare con PubMed facendo ricerche su un argomento di mio interesse. Inizialmente ho provato a cercare i disturbi da stress nell'età infantile (perché non credevo che potessero esistere.. mi sbagliavo). Ho trovato 3673 articoli consultabili, ridotti poi fortunatamente a 677 (sono quelli più inerenti). Ne ho aperti due a caso, uno però non aveva la traduzione inglese, era in copia originale: giapponese! L'altro si intitolava: "come prevenire il disordine bipolare in soggetti a rischio: assunzioni teoriche e basi empiriche". Solo il titolo spaventava.. Allora ho cercato "stress and acne"ed ho trovato 146 articoli, i più centrati sono 48. Alcuni avevano dei titoli divertenti tipo: "vitD e pelle, vecchi amici", "come curare l'acne con microsfere in gel", "vediamo dall'interno l'acne adolescenziale"..  ma quello più interessante era: "il ruolo dei disturbi psicologici e i fattori psichiatrici che influenzano i disturbi della pelle" (causando non solo acne, ma anche dermatiti, orticaria, speoriasi..), ma la cosa che mi ha colpito è che tutto questo è studiato da una branca della dermatologia chiamata psicodermatologia che a sua volta si divide in tre branche!!
1. Disordini psicofisiologici causati da disturbi della pelle dovuti a stati emotivi diversi.
2.Disordini psichiatrici primari responsabili di autoinduzione patologica sulla pelle
3.Disturbi psichiatrici secondari dovuti a trasfigurazione che possono indurre a stati di    paura, depressione e suicidio.
Non pensavo che l'acne fosse un argomento così studiato ed a volte da risvolti drammatici..

Se permettete un consiglio, ogni tanto consultate PubMed, per gioco, come ho fatto io. Lo troverete veramente interessante, quasi traumatico, ma di sicuro rende accessibile a tutti il sapere scientifico ed è adatto anche per chi conosce solamente l'ABC della medicina o ancora meno!

venerdì 5 dicembre 2008

assignament 3

Il formato PDF (portable document format) è particolarmente vantaggioso grazie alla sua versatilità. Infatti permette la visualizzazione di documenti provenienti da qualsiasi applicazione ed è assolutamente compatibile con qualunque sistema operativo. 
Questo formato, creato da Adobe System, garantisce la massima autenticità del documento originale visto che l'autore può inserire una password che non consente modifiche da parte di estranei, ma allo stesso tempo chiunque utilizzi Adobe Reader può consultare e stampare il documento.
Personalmente non ho mai scritto un documento in formato PDF, ma è facile crearne uno grazie ad un programma chiamato PDF Creator, accessibile a tutti senza obblighi di pagamento. 
Per la sua adattabilità e per i numerosi vantaggi che offre, i documenti PDF attualmente circolanti in rete sono 200 milioni, senza considerare i file provenienti da enti pubblici o aziende.